sabato 25 luglio 2015

ANTONELLO da MESSINA | Annunciata di Palermo (1476 circa).


Antonello da Messina | Annunciata di Palermo (1476 circa).
Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Palermo.

Volto ovale proporzionato, profondi occhi neri e zigomi pronunciati, questo è il ritratto di una bellezza mediterranea, al contempo molto umana e astrattamente perfetta.

La Vergine è colta nel momento in cui l'angelo se n'è appena andato (oppure nel momento dell'interrogazione). Dalla sagoma, quasi piramidale, del manto emerge il perfetto ovale del volto. 

«Si noti la piega della mantellina che scende al centro della fronte: che per il pittore, al momento, avrà avuto soltanto un valore compositivo, ma a noi dice di un capo conservato nella cassapanca fra gli altri del corredo e tirato fuori nei giorni solenni, nelle feste grandi». Così Leonardo Sciascia descriveva l'Annunciata.





Il critico Roberto Longhi, invece, parla della «più bella mano che [...] conosca nell'arte»

Il cuore del quadro è nella mano alzata,
 in un gesto impercettibile, ma decisivo e pieno di apprensione. Lo sguardo magnetico e la mano sospesa in una dimensione astratta ne fanno un capolavoro assoluto della pittura rinascimentale italiana.

Lo sfondo scuro e la rappresentazione essenziale derivano dai modelli fiamminghi.




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